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Associazione Riaprire i Navigli


  • 08 aprile 2008 - PROGRAMMA PARTITO SOCIALISTA, elezioni 2008 - Il programma per un´Italia laica, civile e moderna

    Per un’Italia laica civile e moderna All´Italia occorrono cambiamenti profondi, una forte innovazione, una modernizzazione della vita civile, una maggiore efficienza delle nostre istituzioni, minori disuguaglianze e più equità. Costante è il riferimento ai valori e ai principi della nostra Costituzione, frutto della lotta di Liberazione. Ripartiamo da quei valori di giustizia, democrazia, libertà e uguaglianza, che hanno accompagnato la storia della Repubblica, per un’Italia laica, civile e moderna. Diritti e doveri, giustizia ed equità, merito e bisogni non siano chimere ma la bussola per un programma riformista.

    Le sfide globali
    Il Partito Socialista è l’unico in Italia che si riconosce nel Partito Socialista Europeo e nell’Internazionale socialista. Il primo pilastro della nostra politica estera è l’unità dell’Europa. Il secondo pilastro è l’Alleanza Atlantica, che deve essere consolidata su un piano di parità, attraverso l’unità europea. Il terzo pilastro è la cooperazione con i paesi del Mediterraneo, che può dare una spinta decisiva allo sviluppo economico. L´Italia è la nuova frontiera meridionale d´Europa nel rapporto con questi paesi. Occorre sviluppare tutte le potenzialità fornite da questo ruolo geopolitico, che comporta l´assunzione di nuove responsabilità nella regolazione dei flussi migratori e nella capacità di intercettare al meglio le rotte commerciali ed economiche che si stanno sviluppando.
    I socialisti guardano lontano nel futuro. Se Turati nel 1929 sognava gli “Stati Uniti d’Europa”, oggi si possono sognare gli “Stati Uniti del mondo”. Sul piano politico fondamentale è il ruolo delle Nazioni Unite, per affermare una concezione multilaterale dei rapporti internazionali. L’Italia contribuisce ovunque alle missioni di pace sotto l’egida dell’Onu, dal Libano all’Afghanistan. Sul piano materiale, con l’impegno contro il sottosviluppo e la povertà, serbatoi inesauribili delle organizzazioni terroristiche di tutte le matrici. Su quello morale, con l’impegno per i diritti umani, che è la stella polare della nostra politica estera. L’Italia ha guidato con successo la campagna per la moratoria della pena di morte, finalmente raggiunta. Un mondo senza tortura, senza sentenze capitali, senza censura né oppressione, senza doppi standard sui diritti umani tra Paesi ricchi e poveri sarà più sicuro, più ricco, più tollerante, multi-culturale e multi-etnico.
    La lotta al terrorismo internazionale deve essere affrontata su tutti i terreni. A livello politico con l’isolamento dalla comunità internazionale; a quello militare con una cooperazione degli Stati nell’ambito delle Nazioni Unite; a quello nazionale con un’efficace azione di polizia e di intelligence che non leda i diritti umani come avviene a Guantanamo.
    Il contrasto ai cambiamenti climatici è la sfida più rilevante: energia pulita, risparmio energetico ed efficienti sistemi di smaltimento dei rifiuti sono obiettivi da perseguire con determinazione. La tutela dell’ambiente costituisce un aspetto fondamentale di uno sviluppo sostenibile. Le imprese sono un soggetto attivo nel definire la nostra collocazione internazionale. È compito dello Stato premiare, anche con il fisco, le imprese che esportano, che operano salti di crescita e che contribuiscono a un nuovo modello di specializzazione dell’Italia nel contesto dell’economia mondiale.

    La riforma delle istituzioni democratiche
    La riforma delle istituzioni democratiche deve partire da un superamento del bicameralismo perfetto, con il passaggio ad una Camera legislativa e a una Camera delle Regioni. Per completare questa riforma si dovranno cambiare anche i regolamenti parlamentari, introducendo tra l´altro una corsia preferenziale per i disegni di legge del Governo. Prioritaria è la riforma dell´ordinamento giudiziario, mantenendo la completa autonomia e indipendenza della magistratura: assicurare lo snellimento delle procedure processuali; attuare la separazione delle carriere tra giudice neutrale e pubblica accusa; garantire la certezza della pena. Introdurre maggiori misure di sorveglianza dopo che si è scontata la pena e un sostegno terapeutico su base volontaria, alternativo ad ulteriori restrizioni della libertà personale, contro chi commette atti di violenza nei confronti delle donne e degli omosessuali e per chi si macchia dell’infamia della pedofilia, senza ricorrere a violazioni dell’integrità della persona, come la castrazione chimica, contraria alla nostra Costituzione. Le moderne democrazie si fondano sul pluralismo del sistema informativo. Occorre, quindi, liberalizzare e regolamentare il mercato radiotelevisivo e pubblicitario, superando l´attuale duopolio e favorendo l´ingresso di nuovi operatori. In questo contesto è necessaria una legge sul conflitto di interessi, che eviti concentrazione di potere politico, economico, finanziario e mediatico nelle stesse mani, senza procedere a espropri ma congelando le proprietà.

    Meriti e bisogni, equità e sviluppo
    Rimettere in moto il meccanismo della crescita con azioni, che consentano il più rapido recupero della competitività perduta, è fondamentale per il risanamento dei conti pubblici, la crescita dell’occupazione e la riduzione delle disuguaglianze. Chiave di volta dello sviluppo è l’innovazione: - occorre un aumento straordinario della spesa pubblica e privata per la ricerca, per avvicinarsi all’obiettivo del 3% del Prodotto Interno Lordo fissato dal Trattato di Lisbona; - un aumento della dotazione di fondi per la scuola pubblica e dell’università; - liberalizzazioni, con priorità a quelle misure che toccano le lobby e gli interessi più forti, a cominciare dal cartello oligopolistico delle assicurazioni; - centralità del merito nella Pubblica Amministrazione e nuove regole per la contrattazione sindacale in grado di incentivare la produttività.

    Nord e Sud: due questioni nazionali
    Le disuguaglianze all´interno della nostra penisola sono aumentate a dismisura negli ultimi dieci anni. Il Mezzogiorno è la parte dell´Italia che ancora soffre dei ritardi più gravi. Le risorse comunitarie devono essere usate meglio. Al sistema delle elargizioni da parte delle casse dello Stato alle imprese si deve sostituire l’investimento pubblico per infrastrutture, servizi, formazione e ricerca. Occorrono nuove strategie per invertire la rotta e uscire dal declino costruendo non uno “Stato che fa ma uno Stato che fa fare”. Il malessere si diffonde al Sud come al Nord, configurando una nuova questione meridionale. Il disagio sociale in cui vertono sempre più i lavoratori dipendenti necessita un incremento immediato dei salari e degli stipendi, attualmente i più bassi in Europa. La buona e piena occupazione è un obiettivo che l´Italia può e deve raggiungere. A tal fine occorre anzitutto superare la precarietà del lavoro, per una flessibilità nella sicurezza sociale. Il nuovo modello di welfare deve gradualmente spostare le tutele dal posto di lavoro all’individuo. Non si tratta di ridurre i diritti ma di introdurne di nuovi e più forti. A dover essere contrastati sono soprattutto gli abusi e le illegalità nel mercato del lavoro che generano livelli ancora più elevati di precarietà e di insicurezza. E´ essenziale garantire una formazione continua dei lavoratori, giovani e anziani, i cui costi siano a carico delle imprese. Occorre trasformare la perdita del lavoro da dramma a occasione di riqualificazione professionale. L’erogazione delle tutele monetarie deve essere subordinata alla partecipazione a programmi di reinserimento nel mercato del lavoro, che consenta a chi ha perso il lavoro di essere pronto a lavori di maggiore qualità. Garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro è un dovere civile e morale per cancellare la vergognosa e tragica sequenza di omicidi bianchi. Bisogna prevedere più formazione alla sicurezza per chi fa impresa e per chi vi lavora, nonché investire maggiori risorse per potenziare le ispezioni con un personale adeguatamente professionalizzato. Il problema della casa è diventato un dramma per i giovani e per gli strati più deboli. Investimenti in edilizia pubblica non sono un retaggio del passato, ma sono una necessità per andare incontro a chi ha redditi più bassi e non ha casa in proprietà. Occorrono misure di assistenza e di sostegno al reddito per gli anziani non autosufficienti e per i disabili, che non possono essere lasciati a carico delle proprie rispettive famiglie. Nel quadro di una vasta opera di privatizzazione dei servizi la sanità deve restare pubblica, cercando di uniformare le prestazioni che sono sempre più disuguali tra Nord e Sud. Il futuro dell´Italia è strettamente legato al potenziamento dell´autonomia energetica. Attraverso un maggiore sfruttamento delle fonti rinnovabili, la costruzione di nuovi rigassificatori e politiche attive di risparmio; il rafforzamento dei programmi di ricerca su tutte le fonti a partire dal sistema a idrogeno, fino ad una riconsiderazione dell’energia nucleare di ultima generazione, si può generare sviluppo e rendere l´Italia meno dipendente dall´estero.

    Formazione per tutti
    Una Scuola Pubblica di qualità, riformata sulle esigenze della società della conoscenza, è una condizione irrinunciabile per garantire a tutti la possibilità di costruirsi il proprio futuro. Occorre difendere la scuola pubblica perché soltanto lo Stato deve garantire pari opportunità per tutti. Non deve esistere una scuola per i poveri ed una per i ricchi. Le scuole private devono essere libere, ma non possono pretendere di essere finanziate dallo Stato. La diffusione delle reti telematiche è divenuta uno strumento per assicurare pari opportunità a tutti nel nuovo mondo delle comunicazioni. Lo Stato deve assicurare la concorrenza con una netta separazione tra chi gestisce le reti e chi offre i servizi.

    Diritti e doveri
    Il rapporto tra Stato e cittadini si basa sul rispetto dei diritti e dei doveri. Occorre diffondere il rispetto della legalità. Gli scandali politici, finanziari, giudiziari, a cui abbiamo assistito, denunciano la mancanza di un adeguato grado di etica pubblica e di senso civico a tutti i livelli. Sono ormai innumerevoli gli episodi emblematici dello scollamento civile, di violenza tra le persone, di intolleranza, a cui occorre rapidamente porre rimedio. L´Italia deve maturare un’etica della responsabilità individuale. Proseguire nella lotta all´evasione fiscale e contributiva è un obiettivo primario. Equità nei carichi fiscali, snellimento delle pratiche burocratiche sono essenziali per un buon rapporto tra fisco e cittadino. Le famiglie italiane sono cambiate come dimostrano i dati statistici più recenti. Aumentano i single e le coppie di fatto. La politica non può ignorare queste nuove realtà e deve riconoscere pari dignità giuridica a tutte le cittadine e a tutti i cittadini. I diritti delle coppie composte da persone dello stesso sesso debbono essere garantiti; è urgente approvare efficaci norme antidiscriminatorie e antiomofobia e permettere alle persone transessuali di ottenere la rettifica del sesso con regole meno restrittive, in sintonia con la legislazione europea. Occorre regolamentare le unioni civili riconoscendo alle coppie stabili di poter formalizzare il proprio rapporto con un contratto che abbia natura personale e patrimoniale, con effetti anche rispetto ai terzi. In questo contesto si deve riconoscere alle coppie formate da persone dello stesso sesso un rafforzamento di questo istituto. Parallelamente per le coppie sposate senza figli deve essere introdotto il divorzio breve, semplificando lunghe, costose e inutili pratiche burocratiche. Va intensificata la promozione di campagne a favore degli anticoncezionali rendendoli più facilmente disponibili. Le politiche della parità tra uomini e donne favoriscono l’occupazione e la crescita. Una pari indipendenza economica per le donne e gli uomini, l’equilibrio tra attività professionale e vita privata, la pari rappresentanza nel processo decisionale, l’eradicazione di tutte le forme di violenza fondate sul genere, l’eliminazione di stereotipi sessisti e la promozione della parità tra i generi nelle politiche esterne e di sviluppo: questi sono gli ambiti prioritari di intervento. Le quote rosa sono uno strumento discutibile, ma è l’unico che si è rivelato efficace in tutto il mondo per garantire accesso alle donne nelle istituzioni.
    Una volta che una presenza equilibrata di donne e di uomini sia diventata normale, si potrà abbandonare questo strumento, che ha unicamente uno scopo pratico. La 194 è una legge di civiltà che ha ridotto le pratiche dell’aborto e i rischi per la salute e la vita delle donne. Non esiste un diritto all’aborto, ma esiste un diritto alla maternità consapevole da parte delle donne. La legalizzazione della RU486 è positiva perché riduce l’impatto di un atto che resta comunque un dramma. Bisogna giungere ad una profonda modifica della legge sulla fecondazione assistita con lo scopo di tutelare la salute delle donne. I diritti vanno riconosciuti a tutti, sia ai cittadini italiani sia agli stranieri. L’Italia deve finalmente regolamentare tutti gli stranieri che hanno un lavoro stabile e che non hanno commesso reati. Il diritto d’asilo deve essere garantito secondo il dettato costituzionale gli impegni internazionali dell’Italia. In questo modo si potrà combattere meglio e più efficacemente l’immigrazione clandestina di tipo criminale.

    La sicurezza alla base della convivenza civile
    La sicurezza è un diritto alla base della convivenza civile. Sono le persone più deboli ad essere vittime della microcriminalità che va quindi contrastata senza indulgenza e disattenzione. A tale scopo, bisognerà assicurare una più razionale ed efficiente presenza delle forze dell’ordine sul territorio, investendo in nuove tecnologie, concentrando la vigilanza nelle aree di maggior rischio, ed evitando la duplicazione dei compiti. La grande criminalità organizzata, che esercita soprattutto il commercio della droga e il traffico di esseri umani, è un pericolo per l’ordine pubblico e un fattore di inquinamento della società e delle istituzioni. Su questo fronte si sono raggiunti importanti risultati ma non si deve attenuare l’impegno dello Stato.

    Laicità, pluralismo e libertà
    La laicità dello Stato è una caratteristica fondamentale della democrazia liberale. In Italia pluralismo, diritti civili, riconoscimento delle unioni di fatto etc. sono continuamente rimessi in discussione. I vertici delle gerarchie ecclesiastiche, e non tutti, si arroccano su privilegi, come l’esenzione Ici a favore delle attività commerciali con annessa cappella di culto, come la ripartizione truccata dell’8 per mille, o come il finanziamento delle scuole confessionali, paritarie private o private che siano. Nessuno vuole aprire in Italia una guerra di religione. Ciò che è rivendicato dai laici, credenti e non credenti, sono le stesse condizioni esistenti nei principali paesi europei tra Stato e Chiesa. L’impegno del partito socialista I socialisti, che hanno segnato con le proprie lotte civili e sociali la storia d’Italia, si impegnano a portare avanti nel Parlamento, eletto il 13 aprile, con rigore, coerenza ed onestà, principi di onestà e giustizia sociale, di sicurezza e di pace.

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