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Associazione Riaprire i Navigli


  • 30 gennaio 2003 - Senza la Provincia di Monza sarà difficile dar vita alla città metropolitana di Milano, di Roberto Biscardini, Consigliere regionale dello SDI.

    Si riapre il dibattito sulla città metropolitana.
    Venerdì se ne discuterà in un convegno promosso dai Ds, sabato in un altro convegno promosso da Carlo Tognoli e in questi giorni il Presidente della Provincia avanza l’ipotesi di un referendum tra tutti i comuni per avere un sostanziale avvallo e trasformare la Provincia di Milano nella città metropolitana prevista dalla nuova Costituzione.
    Il dibattito politico non sarà semplice e dovrà coinvolgere comunque la Regione che, in sede di attuazione del nuovo Statuto, non potrà non dire nulla sull’organizzazione del sistema delle Province, dei Comuni e della città metropolitana in Lombardia.
    E’ prevedibile che ci sia chi ostacolerà l’istituzione della città metropolitana ritenendo sufficiente l’attuale organizzazione istituzionale basata su Regioni, Province e Comuni senza bisogno di avere un’istituzione in più che la Costituzione indica ma non obbliga.
    E’ prevedibile che ci sia chi la vorrà, sostenendo che è necessaria per risolvere i problemi intercomunali della cosiddetta Grande Milano, ma proprio per questo, pensa ad una dimensione circoscritta poco più a Milano e al suo interland.
    E’ probabile che ci sia chi, come il Presidente della Provincia, la vuole grande come l’attuale Provincia di Milano nella vecchia logica delle cosiddette Aree Metropolitane.
    Ma questa posizione è la più distante rispetto alle tante promesse politiche di Berlusconi e di Bossi affinchè la Provincia di Monza possa vedere la luce in coincidenza con le elezioni amministrative del 2004.
    E’ difficile pensare che i monzesi accettino contemporaneamente di rinunciare alla loro Provincia, che chiedono ormai da vent’ anni, e di diventare d’autorità cittadini milanesi.
    Una città metropolitana milanese grande come la Provincia di Milano (da Abbiategrasso alla Valle del Lambro) non è quindi credibile né per logica istituzionale, né per dimensione, né sul piano culturale.
    Chi crede veramente in questa nuova istituzione e nella città metropolitana di Milano, dovrebbe per prima cosa diventare il maggiore sostenitore della Provincia di Monza e, come lo sono io, anche della nascita della Provincia di Legnano-Busto, senza le quali il progetto della Grande Milano e della città metropolitana mi sembra difficile possa diventare realtà.


    Milano, 30 gennaio 2003

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