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Si all´appello per l´ingresso della Turchia nella UE - Giovedi, 2 Dicembre 2004
Appello a sostegno dell´ingresso della Turchia nell´Unione europea

La Turchia è da tempo un membro autorevole dell´Alleanza Atlantica, e non soltanto per motivi di interesse geostrategico o politico. Lo è perché ha da tempo realizzato il modello di uno stato laico e moderno, nel quale la società a maggioranza musulmana e il suo stesso governo, anche ora che è retto da un partito di ispirazione religiosa, hanno ben chiaro il valore della distinzione della sfera religiosa dalla laicità dei poteri e dei compiti dello stato.

Del resto, i criteri posti per divenire membri dell´Alleanza Atlantica sono in gran parte coincidenti con quelli fissati per l´ingresso nell´Unione europea, come dimostra anche il percorso parallelo dell´ultima ampia tornata di adesioni di numerosi paesi europei che hanno fatto ingresso in queste due grandi Istituzioni.

La Turchia sta attraversando con convinzione, e non solo allo scopo di ottenere l´ingresso nell´Unione europea, un´importante stagione di riforme, che stanno conformando il suo ordinamento agli standard europei. Il periodo di tempo, presumibilmente non breve, che i negoziati richiederanno potrà essere opportunamente utilizzato per monitorare con l´attenzione ed il rigore necessari lo stato di attuazione delle riforme stesse, in particolare per quanto concerne la tutela dei diritti delle minoranze.

L´esperienza del contatto con i parlamentari turchi, maturata attraverso varie sedi di incontro, ma soprattutto attraverso la partecipazione della Turchia all´Assemblea parlamentare Nato, è una prova significativa della loro maturità e capacità politica, della loro cultura mediterranea, della grande attitudine al dialogo, della compenetrazione totale con gli interessi e gli obiettivi degli altri paesi europei.

Proprio per questo cammino di modernizzazione e per il carattere laico e moderato del paese, la Turchia ha pagato e sta pagando, fra i paesi musulmani, il prezzo più alto al terrorismo di matrice fondamentalista e mantiene ciononostante salda la sua consolidata collocazione politica interna ed internazionale.

Sarebbe dunque un errore se si arrestasse o si minasse la fiducia della Turchia nella possibilità di adesione certa, ancorché nei tempi necessari, all´Unione europea. Ciò non costituirebbe solo un segnale negativo al mondo musulmano moderato, ma anche un´occasione perduta per gli interessi vitali della stessa Unione europea e per la tutela dei valori che essa a ragione ritiene di incarnare.

Facciamo dunque appello ai Governi membri dell´Unione europea affinché il Consiglio Europeo, nella prossima riunione del 17 dicembre, fissi la data per l´avvio dei negoziati per l´adesione della Turchia alla UE.



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