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RAI. DENUNCIA CONTRO TGR DELLA LOMBARDIA - Martedi, 20 Dicembre 2005
”Gravi discriminazioni, una continua opera di disinformazione, la Rai ci oscura”. Questa eŽ la denuncia del senatore Roberto Biscardini della Rosa nel Pugno, che annuncia un esposto alla commissione di vigilanza Rai e al comitato regionale di controllo dei servizi radiotelevisivi (Corecom), contro il Tgr della Lombardia.
”Una situazione inaccettabile, che va avanti da mesi. Dopo lŽavvicendamento del caporedattore uscente, Gianvito Lomaglio - spiega Roberto Biscardini - la redazione di Milano eŽ commissariata e la gestione eŽ affidata part-time al vicedirettore Alessandro Casarin, mentre il giornale eŽ gestito, in maniera discrezionale, dal vice caporedattore vicario Ines Maggiolini nellŽindifferenza del direttore della testata Angela Buttiglione. Una situazione - prosegue il senatore - dove non si capisce chi decide e con quale criterio. Per questo eŽ necessario ripristinare una condizione di normalitaŽ nominando al piuŽ presto un nuovo responsabile, che garantisca lŽimparzialitaŽ dellŽinformazione soprattutto in vista delle imminenti elezioni politiche e amministrative.”
Il senatore Biscardini denuncia molti casi di oscuramento, discriminazione e faziositaŽ portati avanti dalla tv pubblica nei confronti dello Sdi e della Rosa nel Pugno, ricordando quelli piuŽ eclatanti riferiti ai soli ultimi mesi. Il primo fra tutti e il piuŽ grave eŽ quello legato alla scelta del candidato dellŽUnione alle elezioni per il comune di Milano.
”Margherita e Ds - ricorda Biscardini - annunciano la candidatura di Bruno Ferrante, alle primarie. Socialisti e Radicali avanzano lŽipotesi di una candidatura alternativa e fanno il nome di Emma Bonino. I giornali e le agenzie di stampa utilizzano fiumi di inchiostro, le tv locali metri di pellicola, la Rai non dice una parola”. Ancora: ”In occasione della conferenza stampa di martediŽ primo novembre convocata per denunciare una delibera della Regione che chiudeva un consultorio pubblico per accreditarne altri privati, senza chiarire i criteri di questa scelta e il tipo di servizio offerto. La notizia eŽ ripresa dalle principali agenzie, dalle tv locali e dai quotidiani. Il Tgr Lombardia non segue lŽavvenimento e ne daŽ notizia esclusivamente nellŽedizione della notte con un servizio privo di interviste fatto solo per consentire alla Regione di smentire i contenuti della conferenza stampa, smentita che peraltro nel merito conferma la notizia dello Sdi”. Non eŽ finita. Biscardini precisa ”unŽulteriore discriminazione: quella legata ai temi di stretta attualitaŽ politica - dice - che eŽ avvenuta in occasione di un convegno tenuto il 21 novembre a Milano nel quale veniva presentato il programma europeo per la ricerca alla presenza di Pia Locatelli, europarlamentare Sdi. Si tratta del programma che finanzia buona parte della ricerca nelle strutture scientifiche e negli ospedali, anche di Milano e della Lombardia, applicata tra lŽaltro alla medicina, agli alimenti, alle nanotecnologie, alle energie rinnovabili e alla ricerca aerospaziale. La notizia eŽ stata ripresa dalle agenzie di stampa e delle tv locali con il silenzio assoluto della Tgr Lombardia”.
Da ultimo lŽesponente dello Sdi riferisce della ”manifestazione della Rosa nel Pugno del 26 novembre a Milano, a favore della sperimentazione della pillola abortiva come terapia alternativa allŽintervento chirurgico negli ospedali lombardi: il Tgr della Lombardia segue lŽiniziativa e manda in onda un servizio nellŽedizione delle 19 con unŽintervista al senatore Roberto Biscardini.
LŽiniziativa della Rosa nel Pugno viene peroŽ accostata a unŽiniziativa del Movimento per la Vita per dimostrare tendenziosamente che socialisti e i radicali sono propugnatori di aborti e di morte, mentre gli altri vengono presentati come coloro che per anni hanno salvato la vita di numerosi bambini. Il servizio rappresenta un esempio di vera obiezione di coscienza giornalistica”. LŽultimo caso di tale discriminazione riguarda la conferenza stampa convocata dalla Rosa nel Pugno sabato 17 dicembre per denunciare la carenza di medici non obiettori, le continue pressioni ai danni delle donne intenzionate ad abortire, insieme alla decisione di quattro medici lombardi che vorrebbero poter utilizzare nelle proprie strutture sanitarie la pillola abortiva Ru486 attraverso lŽimportazione del farmaco dallŽ estero. ”Ripresa da tutti i media, la notizia non eŽ snobbata dalla Rai, che non si cura di seguire la conferenza stampa e nel Tg delle 19 si limita a leggere un asettico comunicato sproporzionato rispetto alla rilevanza della notizia”.



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