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  • 03 giugno 2013 - Mozione N.M/224 a firma del consigliere Bertolè ed altri: per impegnare la Giunta ed il Sindaco a promuovere un´azione verso il Governo volta alla rivisitazione del patto di stabilità per far ripartire gli investimenti in conto capitale anche in vista dell´importante appuntamento di Expo 2015 e di una fiscalità degli Enti Locali coerente con le loro competenze. (Dibattito contingentato sul tema bilancio Mozione N.M/220 a firma del cons. Rizzi ed altri - Richiesta al Sindaco di impegnare la Giunta nell´avvio di una trattativa con l´Esecutivo per l´esclusione dai vincoli del patto di stabilità interno delle spese di parte capitale in vista di Expo 2015. (Dibattito contingentato sul tema bilancio)

    Il Presidente Rizzo così interviene:
    “Grazie, consigliere Pagliuca. La parola al consigliere Biscardini”.
    Il consigliere Biscardini così interviene:
    “Sarò molto breve perché ci sono degli appuntamenti serali di grande importanza e quindi bisogna essere rispettosi degli impegni dei Consiglieri.
    Vorrei sottolineare un aspetto. E´ un peccato, come ha detto poc´anzi la consigliera D´Amico, che non si trovi la forza, come Consiglio comunale, di approvare una mozione unitaria su questi argomenti, perché, in fondo, parliamoci chiaro, stiamo cercando, come Consiglio comunale di Milano, di dire la nostra addirittura con l´ambizione di orientare un po´ la manovra finanziaria del nostro Paese; se non fosse questo il significato, questa è letteralmente carta straccia.
    Noi invece crediamo che una iniziativa del Comune di Milano, il Comune più importante d´Italia, secondo noi, possa in qualche modo incidere sul complesso della manovra finanziaria, riportando ordine in una materia così complicata come quella della finanza locale. In questo senso, è sbagliato, è un errore, è un peccato che non si trovi un´intesa di Consiglio comunale, perché questo vuol dire che questa iniziativa è solo della Maggioranza - e per fortuna che la Maggioranza l´ha presa; se non l´avesse presa la Maggioranza, sarebbe stato ancora peggio perché l´avrebbe presa solo la Giunta. Quindi, in questo caso, noi cerchiamo di reagire in qualche modo.
    Ma è chiaro che il percorso dei disastri sulla finanza locale è un percorso che non nasce oggi, viene da lontano. Addirittura la modifica della parola ”ICI” è un equivoco perché siamo passati da un´imposta comunale a una cosa di cui l´acronimo con si capisce bene che cosa significa. Ed è una modifica fatta, lo sappiamo bene, certo, dal Governo Monti, ma anticipata dall´allora Governo Berlusconi. Quindi è inutile andare a ricercare le responsabilità forti come chi dice: ma noi su questo siamo i primi, l´abbiamo detto eccetera. No, non è vero niente. C´è un pasticcio che ci trasciniamo nei rapporti difficili che tutte le forze politiche a livello locale hanno avuto con tutte le forze politiche a livello nazionale. Dobbiamo avere il coraggio di dire così. Non è che ci sono i puri e i meno puri; quelli che hanno la verità in tasca e quelli che non ce l´hanno. Quindi, questa mozione ha questo spirito e vivaddio che riscopriamo, come milanesi, la voglia di dire la nostra sulla politica nazionale in una materia delicata come questa. Anzi, un giorno, incontrando l´Assessore al Bilancio, gli ho detto: guarda, secondo me dovremmo fare un bilancio così come vorremmo che fosse il bilancio dello Stato, cioè forzando le situazioni, non essendo solo gli esecutori di normative e di procedure nazionali.
    Una volta si diceva che il Sindaco, al di là che vada da solo o con qualcuno a Roma, andava a Roma e scriveva la legge, non andava a chiedere cosa succedeva. Una volta il peso politico di questa città incideva sulle decisioni delle politiche nazionali, il Sindaco di Milano non era uno dei tanti Sindaci. Milano e la Lombardia andavano lì e le leggi le scrivevano. In qualche modo, “dettavano legge”, appunto!
    Quando all´assessore Balzani ho detto: cerchiamo di avere un orientamento, ma sta parlando con l´assessore De Cesaris, non gliene importa niente di quello che dico io; ragione di più per cui abbiamo sbagliato a non fare una mozione unitaria.
    Questa impostazione noi la incitiamo, la vogliamo e la verificheremo. Io ho il coraggio di dire alla minoranza che sbaglia a non fare questa mozione insieme a noi perché il bilancio non l´abbiamo ancora approvato. La partita del bilancio è tutta da giocare. Questa è una mozione che riguarda la politica nazionale, ma sulle questioni di merito io, per primo, sono qua a discutere.
    Discuteremo e affronteremo tre questioni che a me sembrano molto rilevanti e non affrontate. Le dico per memoria. Non può essere, come l´anno scorso, che questo bilancio si discute senza capire cosa facciamo della macchina comunale e della riorganizzazione della macchina comunale. C´è un nesso che va affrontato. L´ha affrontato il Sindaco; ha posto questo problema, il Sindaco, circa sei mesi fa, in un´intervista sul funzionamento della burocrazia.
    Non è possibile che non si affronti il tema del bilancio nella connessione - l´ha detto il consigliere Stanzani prima - con la lotta all´evasione fiscale. L´abbiamo voluta dal Governo, la responsabilità sulla lotta all´evasione fiscale, ma come la esercitiamo? O meglio, la esercitiamo o non la esercitiamo? Il consigliere Gentili si è dato da fare. Insomma, c´è questo tema aperto.
    Il terzo tema, che a me sta a cuore e che riguarda anche l´assessore De Cesaris, è: recuperiamo risorse private per fare opere? O meglio, cerchiamo la partecipazione dei privati nella realizzazione dei fabbisogni pubblici, o gli mettiamo solo due dita negli occhi: ”arrivederci e grazie, ci vedremo alle elezioni del 2016”? Parlando del Piano di Zona, avevo addirittura lanciato – aspettavo che Majorino mi chiedesse cento euro - l´idea di una grande sottoscrizione popolare per affrontare il tema della grande questione sociale di questa città, chiamando i cittadini a partecipare, per esempio, con forme di sottoscrizione pubblica. Poi si potrebbe andare dalle banche, capire se hanno la capacità di fare di più. Tutta questa capacità di iniziativa sul bilancio, cioè il bilancio attivo, ancora è una cosa da fare.
    Il Presidente Rizzo così interviene:
    “Consigliere Biscardini, grazie”.

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