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  • 31 marzo 2016 - INTERVENTO NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 31 MARZO 2016

    Omissis

    CONSIGLIERE BISCARDINI: Mi limito a fare una segnalazione, non faccio l’intervento che avevo in mente di fare la settimana scorsa, ben più ampio e diffuso. Volevo sottolineare un fatto politico sostanzialmente, il primo fatto politico è che è positivo che il Bilancio sia stato presentato queste settimane in questa Consiliatura. Ritengo addirittura che se ci fossero i tempi sarebbe molto giusto approvarlo e fare uno sforzo per approvarlo, è un segno di serietà, è un segno di buona volontà nei confronti della Città. Non parteciperò a nessuna iniziativa ostruzionistica affinché il Bilancio non sia approvato, anzi, sono disposto a ridurre i tempi e i modi della mia partecipazione perché si faccia un’opera di questa natura.
    Per quanto riguarda gli emendamenti possibili, sono quelli che a me sono cari e quindi non li sto a ridire. Devo dire che viene confermata la mia convinzione che forse possiamo fare di più e potevamo fare di più su un tema che è di grande attualità per la Città di Milano: il tema dell’edilizia economica popolare. Mi limito a questa questione. Sono convinto, lo sapete e lo sa l’assessore Balzani che ogni anno ho presentato un emendamento in cui si riteneva opportuno aumentare lo stanziamento a favore dell’edilizia economica popolare e dico che se avessimo ogni anno messo a Bilancio, per esempio, 30 milioni per l’edilizia economica popolare la somma farebbe 150 ed è esattamente quello che dicono i candidati Sindaci oggi come il fabbisogno necessario per affrontare il pregresso. Cito, perché forse questa è stata un’occasione mancata, un ritardo che è andato accumulandosi anche in ragione della questione complessa della separazione della gestione degli immobili delle case comunali da quelle dell’Aler, ma certamente è una delle grandi questioni sociali il tema della casa che rimarrà lì anche per le prossime annualità e che se avesse, già nel Bilancio di quest’anno, un’indicazione forte senz’altro prenderà il mio assenso.
    L’altra questione è una questione da Area Metropolitana che di Città di Milano, però la voglio annotare, c’è una grande altra incompiuta di questa Consiliatura: il rapporto tra Milano e il restante della Città Metropolitana per quanto riguarda il sistema dei trasporti. Non entro nel merito delle questioni che riguardano le spese in conto capitale, quindi le grandi infrastrutture e il tema irrisolto del secondo Passante che purtroppo sono materia del Piano Urbano della Mobilità che l’altra settimana ho denunciato essere il Piano che non c’è e invece sarebbe stato necessario che ci fosse. Credo che la prossima Consiliatura, già questa è una riflessione sul Bilancio e sul documento di programmazione, dovrebbe affrontare il tema dell’integrazione tariffaria. Credo che veramente dobbiamo avere il coraggio di dire che abbiamo un sistema di trasporti efficiente, che abbiamo un sistema dei trasporti in grado di risolvere al meglio il fabbisogno, è in una continua fase di espansione il progetto delle nuove metropolitane che ho sempre condiviso, e garantiamo ai cittadini e a coloro che usano nella nostra Città dei servizi di trasporto certamente migliori rispetto non solo alle altre grandi Città italiane, ma migliore rispetto al resto della Lombardia. Ho sempre detto che non dobbiamo preoccuparci soltanto di coloro che sono residenti a Milano, ma dobbiamo preoccuparci se vogliamo una Milano che guarda al futuro e al suo futuro anche a coloro che vengono a Milano, sia che vengano a Milano per lavorare sia che vengano a Milano per ragione di svago o di turismo culturale.
    Il tema dell’integrazione tariffaria alla scala metropolitana regionale è un tema enorme. Non può essere che Milano dreni una quantità enorme di risorse per i trasporti urbani e il restante della Città Metropolitana abbia delle risorse procapite molto più ridotte di quelle che abbiamo noi milanesi, c’è un problema di mettere mano alle casse e ridistribuire in termini di conto economico consolidato più allargato le risorse a disposizione nel settore dei trasporti per iniziare ad essere Milano, e non Cinisello che protesta, a promuovere e ad organizzare un grande sistema integrato tariffario alla scala metropolitana milanese o addirittura alla grande scala urbana regionale. Non può essere Milano che viene strattonata dalla Città Metropolitana o dai Comuni esterni, Milano se vuole essere capitale almeno della sua Città Metropolitana incominci ad interessarsi nella Città Metropolitana, cosa che non sta facendo nel modo più assoluto, anzi, denuncio una relativa assenza della Giunta comunale, in modo particolare del Sindaco al dibattito me sta avvenendo in Città Metropolitana sul Piano Strategico della nostra area urbana.
    Il mio intervento e i miei pochi emendamenti che farei sono tutti tesi a dire che ormai il Bilancio non è più il Bilancio di una Milano dentro i propri confini, incomincia ad essere un Bilancio di una Città che governa anche il suo esterno e proprio nel momento in cui fa nascere i Municipi nelle zone della Città si preoccupa di come funziona l’esterno della Città e partecipa ad un processo di programmazione alla grande scala che attualmente non c’è, non c’è nel dibattito di quest’Aula, non c’è nel dibattito dell’Aula di Via Vivaio 1, a Palazzo Isimbardi, c’è poco ovunque.
    Credo che l’ultimo Bilancio di questa Consiliatura dovrebbe, almeno in via simbolica, ma potrebbe essere in alcuni casi almeno su alcune parti principali, cominciare a capire che Milano dovrà sempre di più governare un territorio che è più grande del perimetro entro i quali la costringono i propri confini.
    Questo sembra lo spirito con cui bisognerebbe affrontare questo Bilancio. È vero che è paradossale che in fine Consiliatura si tenta di rimettere a posto le cose e di chiudere le partite, però siccome se non andiamo avanti anche noi, e poi come dice l’assessore Balducci e condivido, c’è una realtà fuori che rischia di andare più veloce di quanto vadano le Istituzioni. Ecco, fuori si muove un sistema istituzionale che ci chiede un’assunzione di responsabilità sulle grandi questioni economiche, sulle grandi questioni territoriali e sulle grandi questioni sociali che non sono più dentro i confini. Faccio un riferimento, se oggi facessimo il dibattito sugli scavi ferroviari, ho tentato di aprire questo tema anche allora, forse dovremmo cominciare a dire che non è più solo Milano che discute il destino di quelle aree; se oggi aprissimo il dibattito sul futuro di EXPO dovremmo cominciare a dire che non è più solo Milano che discute del futuro delle aree di EXPO, ma deve esserci la Città Metropolitana, ci deve essere il coinvolgimento dei Comuni intorno. È questa dimensione, in termini di documenti di programmazione, che sembra importante.
    Milano ha circa 3 milioni di spese correnti, la Città Metropolitana secondo me non arriva a 300 mila. Non può essere, bisogna cominciare a guardare alle risorse a disposizione, al monte delle risorse a disposizione sia per la gestione delle spese correnti sia per la gestione delle spese in conto capitale con una visione grande, sennò facciamo una campagna elettorale: Milano Città Internazionale, Milano Capitale Mondiale, Milano dello Sviluppo Economico, Milano che sa investire oltre le proprie competente, Milano che sa andare a competere con il resto del mondo. Poi quando gestiamo la partita amministrativa non abbiamo forse nemmeno la forma mentale, l’abito culturale per andare oltre noi stessi e avere questo grande ruolo. Se c’è un post EXPO, al di là di quello che è avvenuto dentro EXPO, che dobbiamo recuperare credo che sia proprio il post EXPO di una Città che governa una dimensione molto più grande e dopo EXPO non si rimette qui in modo un po’ troppo provinciale a fare le cose che facevamo prima.
    La lettura che farò del Bilancio quando presenterò qualche essenziale emendamento ringraziando l’assessore Balzani per lo sforzo di averlo presentato in tempi sufficientemente brevi, è quello di cominciare a guardare questo nostro Bilancio e quindi questa nostra azione politica alla dimensione che non è più quella dei confini del Comune di Milano.
    PRESIDENTE RIZZO: Grazie consigliere Biscardini.
    Omissis

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