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Associazione Riaprire i Navigli



  • 08 febbraio 2016 - INTERVENTI NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DELL’8 FEBBRAIO 2016 - DIBATTITO SUL TEMA “EXPO 2015 – BILANCIO PER LA CITTA’ E PER L’AZIONISTA DI EXPO S.P.A. COMUNE DI MILANO IN TERMINI DI VALORI ECONOMICI”

    INTERVENTI IN BOZZA
    SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
    DELL’8 FEBBRAIO 2016

    Omissis

    DIBATTITO SUL TEMA “EXPO 2015 – BILANCIO PER LA CITTA’ E PER L’AZIONISTA DI EXPO S.P.A. COMUNE DI MILANO IN TERMINI DI VALORI ECONOMICI”

    PRESIDENTE RIZZO: Darei la parola al consigliere Biscardini per la particolare natura del Gruppo Misto. Prego.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Grazie Presidente. Io credo che i cittadini avranno diritto di sapere esattamente non soltanto la partita dei costi di realizzazione e di gestione di Expo, che abbiamo discusso in parte in Commissione, ridiscuteremo in Commissione e, se passerà la Commissione di indagine, discuteremo nella Commissione di indagine, ma hanno bisogno di sapere anche, per stare all’impostazione data dal signor Sindaco, quali sono stati i vantaggi e benefici economici di Expo sulla città di Milano e quali effetti che questi hanno avuto sulla città di Milano (diciamo sull’economia della nostra città).
    Bilancio costi e benefici che il Sindaco ci dice oggi, con le informazioni che ha, con i pezzi di carta in mano che ha, che è positivo. Per la verità io gli propongo o propongo a questa Amministrazione o all´altra, ci sarà tempo, che forse dovremmo incaricare una società esterna, una società terza per fare un vero esame economico degli effetti che ha avuto ex post sulla città, indagine ex post che non può essere fatta solo con la propaganda che abbiamo avuto modo di seguire in questi mesi.
    Nel merito, io posso dire quali sono gli elementi fondamentali sui quali andare ad indagare. Prima di tutto c´è un prima, un durante e un dopo. Sul prima di Expo il Sindaco Pisapia ci dice: è stata eccezionale la squadra, siamo orgogliosi, ha lavorato compatta. Beh, la squadra, se parliamo della squadra politica, Governo, Comune e Regione, ha fatto una scelta che io metterei nel bilancio costi e benefici di un´indagine ex post sulla vicenda di Expo, che è la scelta dell´area. Quell´ante, quello che veniva prima di Expo, la scelta dell´area, sappiamo che è stata, a mio avviso, una scelta sbagliata, sbagliata urbanisticamente perché interviene su una zona molto congestionata; non è vero che era infrastrutturata sennò non avremmo speso tutte le spese per l´infrastrutturazione che abbiamo speso; ci è costata, perché era un´area privata, non poco, 300 milioni o di più, e soprattutto non abbiamo utilizzato aree pubbliche che erano già disponibili a costi molto molto minori e forse anche più infrastrutturate di quell´area.
    Se invece la squadra è la squadra della cosiddetta governance, ha ragione Cappato: c´è stata la rinuncia della politica sul mettere mano alla governance. Noi siamo arrivati qua nel 2011, ce la siamo presa come ce l´aveva consegnata la Giunta precedente, non abbiamo eccepito, tutto è continuato con quel marchingegno; il commissario Sala, che era direttore generale quando si è decisa anche l´area sbagliata o grossomodo in quegli anni, era il commissario di Expo, ce lo siamo tenuti; ma dire che si debba andare orgogliosi di quella governance con tutto quello che è successo... ci andrei piano e anche quello vorrei capire se ha prodotto un beneficio o un costo.
    Secondo punto: il durante la fase di Expo. Abbiamo già discusso sui costi generali, il sistema Italia ha pagato una roba che va da 1200 a 1400 milioni di euro, non pochi; ci sia pure questa società che faccia i conti per sapere rispetto ai 1400 milioni di euro cosa hanno prodotto. Sappiamo che Milano, lo diceva la consigliera Sonego, ha speso 161 milioni, vediamo cosa hanno prodotto. Però lì c´è un punto ancora più grave. E´ vero che, io su questo sono convinto e su questo sono d´accordo con Pisapia, Milano verrà ricordata per un po´ di anni come la città di Expo, ma come ci ricordiamo la città di Siviglia, la città di Saragozza, ci ricordiamo tutte le Expo del mondo. Il problema è un altro: è cosa ha prodotto in termini culturali questa Expo, che era nata con una grandissima idea, voluta proprio dal Sindaco Moratti d´accordo con l´allora Governo, che era quella della nutrizione del pianeta. Ci siamo trovati lì con hamburger, salamelle, ci abbiamo fatto un´indigestione e ci siamo dimenticati della fame nel mondo, questa non può essere una cosa che non viene messa sul tavolo perché il durante è stato quanti cittadini portavamo lì a pagare il biglietto, a vedere pochissimi padiglioni perché era difficile anche fisicamente vederli in poco tempo; i biglietti di cui andiamo orgogliosi sono quelli serali e sappiamo che i biglietti serali erano fatti per andare a mangiare perché quando si arrivava i padiglioni erano tutti chiusi, salvo l´Albero della Vita che era uno spettacolo dignitoso, ma siamo su un versante in cui il tema della nutrizione del pianeta ce l´eravamo completamente dimenticati.
    Sul dibattito Vie d´acqua non entro anch´io. Io avevo cercato di far avere dei messaggi per cui addirittura in Expo si potevano presentare non solo le Vie d´acqua realizzate in malo modo o al 50 per cento, ma si poteva far conoscere il progetto dei Navigli, della riapertura dei Navigli, non come un´opera fatta, ma come un´opera da presentare al mondo con un grande progetto di rinnovamento urbano e di riqualificazione urbana che stava dentro il tema più generale di Expo. Questo non si è voluto fare perché è prevalsa la logica più consumistica piuttosto che la logica più culturale.
    Terza questione è il dopo. Anche sul dopo io nutro...
    PRESIDENTE RIZZO: Consigliere Biscardini, mi scusi, le devo ricordare che il suo gruppo poi ha altro tempo, comunque le lascerò il tempo.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Allora ho finito, non avevo capito, mi scusi. Dico solo una cosa per brevità. Il dopo è una grande opportunità perché quell´area c´è, è l´opportunità di 1 milione 200 mila metri quadri, come gli scali ferroviari, parte dei famosi 5 milioni di metri quadri che abbiamo a disposizione. Io sul dopo ci andrei molto piano a ritenere che solo le proposte che finora sono state avanzate dall´Istituto di Genova, dalle Università milanesi, dalla realizzazione di tutti gli edifici pubblici dell´Agenzia delle Entrate siano la soluzione migliore da dare al dopo Expo. Sul dopo la partita è aperta, ma anche sul dopo bisogna fare i conti e sapere se i conti, appunto, portano a un dato positivo o a un dato negativo. Io consiglio, signor Sindaco, quando facciamo la sintesi, di non ubriacarci solo delle cose che ci sembrano andate bene, guardiamo anche le criticità che abbiamo dovuto sopportare sia prima, sia durante che dopo.
    PRESIDENTE RIZZO: Grazie, consigliere Biscardini.
    Omissis

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