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  • 26 febbraio 2015 - INTERVENTO NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 26 FEBBRAIO 2015

    INTERVENTO IN BOZZA
    SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
    DEL 26 FEBBRAIO 2015

    omissis

    N/207 - Procedura di contestazione ai sensi dell´art. 69 del Decreto Legislativo n. 267/2000 della causa di incompatibilità per ”lite pendente” ex art. 63, comma 1, punto 4 TUEL a carico dei Consiglieri comunali Roberto BISCARDINI, Giulio GALLERA, Marco OSNATO, Manfredi Palmeri e Pietro TATARELLA: sospensione del procedimento di cui agli avvisi ex art. 7 Legge n. 241/1990.

    PRESIDENTE RIZZO: Grazie, consigliere Giungi. La parola al consigliere Biscardini, prego.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Grazie, Presidente. Anch´io intervengo per dire che naturalmente non parteciperò al voto di questa delibera, ma per ulteriormente specificare qualche aspetto. La questione, al di là della questione in sé e men che meno al di là della questione personale, è interessante da molti punti di vista perché attiene poi sostanzialmente alla vita democratica nella fase di gestione, organizzazione, promozione di una campagna elettorale e poi, oggi, nella fase dello svolgimento del nostro mandato ricevuto dagli elettori. Quindi è vero, la delibera non poteva fare altro, io devo dire che apprezzo anche il garbo con cui è stata scritta, oggi riguarda la questione per la quale il Giudice di pace ha accettato la richiesta di eccezione, fatta in questo caso da un mio ricorso, circa l´incostituzionalità della norma dell´articolo 69 del decreto legislativo del 2000, quindi sospende tutto il procedimento perché attende il parere della Corte costituzionale ricevendo da noi la sollecitazione a valutare la costituzionalità della norma, e quindi, come dire, stiamo discutendo dell´ipotesi se alcuni consiglieri avessero dovuto sottostare alla logica della decadenza in virtù di quella norma.
    Però, permettetemi, come ha fatto il consigliere Tatarella, c´è qualcosa che non funziona a monte di tutta questa vicenda. Io ho sempre rispettato la posizione del consigliere Cappato, con il quale ci uniscono molte cose, e mi ricordo che da quella posizione nel settembre del 2011 contestai a Cappato queste sue interpretazioni perché quello che non si è discusso secondo approfonditamente in questo Consiglio comunale e fuori da questo Consiglio comunale è se Cappato avesse ragione o no, cioè non si è discusso se Cappato avesse ragione o no nel ritenere che quei manifesti fossero abusivi. Lui dice ”non spetta a me dirlo”, ma allora non si è discusso approfonditamente sul fatto se quelle contravvenzioni, se quelle ordinanze di ingiunzione fossero giuste o no, suffragate da un dato di fatto oggettivo o no. Non dobbiamo dimenticarci che il ricorso che io ho fatto ha per ultimo punto quello del ritenere incostituzionale la norma della decadenza, ma come primo punto ritiene che nell´ambito della propaganda elettorale le uniche forme di affissioni abusive sono quelle che avvengono fuori dagli spazi elettorali o quelle che avvengono coprendo gli spazi elettorali assegnati ad altri, due fattispecie che non si presentano in questo caso. Quindi ritenere che quelle affissioni che noi tutti consiglieri facciamo possano essere considerate, lo dico anche per gli anni a venire, considerate affissioni commerciali, perché questa è la motivazione con la quale noi abbiamo ricevuto le sanzioni, ritenere che quelle affissioni fossero affissioni commerciali che hanno danneggiato un altro commerciante come dire... Noi siamo partiti da lì a contestare la norma e per la verità poi il procedimento è stato complesso, è ancora complesso e per la verità devo dire che alcuni uffici del Comune, sulla base della nostra prima memoria fatta nel settembre del 2011, addirittura hanno ritenuto giustificata questa osservazione, sicché ci sono stati addirittura dei decreti di annullamento e di archiviazione di alcune di quelle contravvenzioni.
    Quindi io vado avanti un po´ con testardaggine, come sempre, nel ritenere due concetti elementari: che se una persona è convinta di essere nel giusto, ha prima di tutto il diritto alla difesa, ma ha diritto di sapere da una funzione terza, da un soggetto terzo se si è nel giusto o no, perché è vero che Cappato oggi invoca il conflitto d´interesse, il possibile conflitto d´interesse, ma non c´è peggiore conflitto d´interesse di un consigliere comunale che fa decadere un altro e su questo direi a Cappato anche di meditare sul suo voto oggi perché questo vorrebbe dire che c´è la possibilità di ritenere che non abbia, Cappato, un interesse a far decadere altri. Insomma, che decida il giudice e non decida Cappato, ecco, questo, almeno questo.
    omissis

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