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  • 11 gennaio 2006 - Intervento in Senato per la mancanta convocazione del Senato sull´amnistia

    Signor Presidente, ho chiesto di intervenire per rendere edotta anche l´Aula del fatto che il Gruppo dello SDI-Rosa nel pugno, in data 28 dicembre, aveva chiesto a lei e alla Presidenza del Senato, in ragione della decisione presa dalla Camera di convocare per il 27 dicembre una seduta straordinaria, di applicare rigorosamente il comma terzo dell´articolo 62 della Costituzione, nel quale è previsto appunto che, qualora vi sia la convocazione straordinaria di una Camera, debba essere convocata di diritto anche l´altra.
    Lei gentilmente ci ha risposto, con sollecitudine, il 28 dicembre ricordandoci che la prassi costituzionale non considera più automatica la convocazione di una Camera quando l´altra sia stata già convocata in seduta straordinaria. Noi non riteniamo giusta questa osservazione: semmai si tratta di prassi parlamentare, ma riteniamo che questa prassi, cioè di non adempiere letteralmente alla norma costituzionale dell´articolo 62, sia applicabile quando non vi sia richiesta esplicita di qualcuno di applicare la norma stessa; ma, nel momento in cui una forza politica, un Gruppo parlamentare, un senatore o un deputato chiede l´applicazione della norma, noi riteniamo che la convocazione di diritto della seconda Camera si debba effettuare.
    La ragione naturalmente è politica, ma è anche procedurale: infatti, da un lato, solleviamo questo problema per lasciare una testimonianza che può valere per altre circostanze, cioè che non accettiamo la logica della prassi costituzionale secondo la quale l´articolo 62, comma terzo, non debba essere più applicato; dall´altro, noi ritenevamo necessario svolgere un dibattito al Senato in concomitanza della discussione del tema dell´amnistia svoltasi ieri presso la Commissione giustizia della Camera dei deputati. Il Senato, infatti, avrebbe potuto dare un contributo significativo al dibattito che si stava svolgendo contemporaneamente nell´altro ramo del Parlamento.
    Faccio presente che in Senato sono stati depositati numerosi progetti di legge riguardanti il tema dell´amnistia e dell´indulto. Mi riferisco in particolare a due disegni di legge - uno a prima firma del senatore Cossiga e l´altro del senatore Battisti - che raccolgono le firme di più di cento senatori. Forse il Senato avrebbe potuto offrire un contributo al dibattito svoltosi alla Camera dei deputati e alla sua decisione di convocare nella stessa giornata di ieri una seduta della Commissione giustizia per la trattazione dell´argomento in questione.
    È vero che il procedimento è ormai incardinato, ma - ripeto - riteniamo che quella norma costituzionale debba essere rispettata e che sia persino giusto che il dibattito al Senato venga svolto. Ho appreso che, nel corso della riunione dei Capigruppo tenutasi ieri, non solo il mio Gruppo ma anche quelli della Margherita e dei DS hanno nuovamente sollevato la questione dell´applicazione rigorosa del terzo comma dell´articolo 62 della Costituzione.
    Come ho detto prima, ho posto la questione per due ragioni: innanzitutto per il dibattito specifico sulla questione dell´amnistia e dell´indulto e, in secondo luogo, affinché rimanga agli atti parlamentari che non esiste alcuna prassi costituzionale per la non applicazione del terzo comma dell´articolo 62 della Costituzione. (Applausi dal Gruppo Misto-Rnp e dei senatori Petrini e Battafarano).

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