Mondoperaio
Associazione Riaprire i Navigli



  • 17 novembre 2005 - Atto n. 3-02359 - Risposta dell´Italia al rapporto del Cpt

    Seduta n. 902

    DE ZULUETA , MARTONE , CORTIANA , MARITATI , FALOMI , MALABARBA , BOCO , DE PETRIS , MUZIO , PIZZINATO , DONATI , BISCARDINI , IOVENE , CAVALLARO , VIVIANI , DALLA CHIESA , BEDIN , ZANCAN , LONGHI , FLAMMIA , TOGNI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri, della giustizia, della difesa, dell´interno e della salute. -
    Premesso che:

    la delegazione del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle punizioni o trattamenti inumani o degradanti (Cpt) del Consiglio d’Europa ha svolto la propria visita ispettiva periodica in Italia dal 21 novembre al 3 dicembre del 2004;

    il Cpt è l’unico organismo che ha poteri penetranti di ispezione in tutti i luoghi di detenzione;

    durante la propria visita la delegazione ha esaminato le condizioni di detenzione o trattenimento nei seguenti luoghi: i Centri di permanenza temporanea ed assistenza di Agrigento, Caltanissetta, Lampedusa e Trapani; 3 stazioni di Polizia: Roma, Civitavecchia e Verona; la stazione di polizia ferroviaria di Roma Termini; le carceri di Civitavecchia, Verona e Parma; la caserma della Guardia di finanza di Civitavecchia; le caserme dei Carabinieri di Verona e Lampedusa; il reparto psichiatrico dell’ospedale di Agrigento; un reparto ospedaliero detentivo a Verona;

    nel corso della visita ispettiva, la delegazione del Cpt ha incontrato esponenti del Governo italiano e delle organizzazioni non governative, fra cui ”Antigone”;

    le raccomandazioni del Cpt sono vincolanti per gli Stati che hanno ratificato la relativa Convenzione;

    l’Italia non ha ancora pubblicizzato la propria risposta al rapporto del Cpt, autorizzandone la pubblicazione;

    la tempestività nella risposta e nella pubblicazione è indice inequivocabile di rispetto degli standard internazionali vigenti in materia di diritti umani e in particolare di piena adesione alla Convenzione europea contro la tortura e i trattamenti inumani e degradanti e i relativi protocolli;

    le condizioni di vita nelle carceri e nei centri di detenzione per stranieri in via di espulsione richiedono trasparenza nelle informazioni,

    si chiede di sapere per quale motivo il Governo non abbia ancora prestato il proprio assenso alla pubblicazione del rapporto del Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle punizioni o trattamenti inumani o degradanti e della risposta del Governo italiano e quando si intenda dare il succitato assenso alla pubblicazione.

    torna indietro »